Oggi uno dei grandi mali del mondo dell’informazione sono le fake news, le cosiddette bufale, notizie false e pericolose che nel tempo non hanno risparmiato nemmeno il settore dell’energia rinnovabile e nello specifico quello del fotovoltaico.

Italia Solare, l’associazione delle aziende del fotovoltaico, ha lanciato una campagna stampa per contrastare i falsi miti nati sull’energia solare.

Fra i 5 più comuni, il primo è sicuramente quello per cui si pensa che gli impianti fotovoltaici rubino terreni all’agricoltura.

Per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030, secondo Italia Solare, sono necessari 43 Gigawatt (GW) di nuove installazioni fotovoltaiche. La superficie necessaria per la nuova potenza richiede circa 56 mila ettari di superficie di cui ben il 30% potrebbe andare sui tetti riducendo così l’occupazione del suolo agricolo a soli 39 mila ettari.

Per capire meglio questi numeri, consideriamo che in Italia la superficie agricola utilizzata è 12,4 milioni di ettari, quella non utilizzata è 4,2 milioni di ettari.

Il territorio necessario ai pannelli solari è un terzo della superficie agricola che ogni anno viene abbandonata. Inoltre, sui terreni tra le file e sotto i pannelli è possibile mantenere l’attività agricola, il cosiddetto “agro-fotovoltaico“.

La seconda fake news è legata alla grande tragedia degli incendi estivi dietro cui, si ipotizza, sbagliando ovviamente, che ci sia il business del fotovoltaico.

Italia Solare spiega che i terreni devastati dagli incendi sono esclusi da ogni possibile utilizzo per i successivi 15 anni, secondo la legge nazionale 353 del 2000.

Terza notizia falsa: Il fotovoltaico rappresenta un pericolo per il paesaggio e compromette la biodiversità. Niente di più falso perché nelle aree di pregio paesaggistico o naturalistico non è possibile installare pannelli a terra, proprio perché già protette da vincoli paesaggistici.

Altra fake news è quella relativa all’inaffidabilità del fotovoltaico perché considerata una fonte non programmabile e prevedibile.
E anche qui Italia Solare ha smentito completamente la notizia spiegando come l’altissima precisione ormai raggiunta dalle previsioni meteo, insieme ai dati storici disponibili sulle produzioni degli impianti fotovoltaici, consenta di prevedere la produzione solare, che può essere programmata anche grazie ai sempre più economici sistemi di accumulo.

Ultima bufala del giorno, forse la più assurda : i pannelli fotovoltaici non riducono le emissioni di CO2 perché per produrli si consuma energia da carbone. E’ vero che per produrre un modulo fotovoltaico chiaramente viene consumata dell’energia ma la stessa viene compensata in un solo anno di funzionamento.

Fonti https://www.italiasolare.eu/en/