L’Unione Europea è pronta. Il quadro normativo per l’emissione dei ‘Green bond’, le obbligazioni ‘verdi’ che finanzieranno il 30% del Next Generation Eu è completato. I ‘titoli verdi’ saranno legati alla transizione ambientale che dovrà procedere mano nella mano con la ripresa post COVID. Un’operazione con cui l’UE scala la classifica e diventa il più grande emittente di Green bond, raddoppiando il mercato globale degli strumenti finanziari-ecosostenbili.
Quando parliamo di finanza l’obiettivo è sempre lo stesso: aumentare fatturato e utile. E anche nel caso dei green bond non cambia lo scopo finale, cambiano però in modo significativo i modi con cui ottenere profitto. Siamo sempre di fronte a obbligazioni da acquistare ma, a differenza di soluzioni simili, i green bond, come lascia intendere il nome, sono obbligazioni orientate alla lotta contro il cambiamento climatico, un nuovo strumento per raccogliere denaro e finanziare progetti con ricadute in termini ambientali. L’attenzione verso l’emergenza climatica e il tema della sostenibilità ambientale sono in crescita esponenziale e di conseguenza, il mercato risponde bene a queste nuove sensibilità.
Anche Stati e società stanno mostrando un certo attivismo, in fondo si punta sempre a ottenere un profitto e la sostenibilità, oltre ad essere strettamente necessaria, prospetta interessanti margini di crescita. Nell’ambito della sostenibilità ambientale, i campi di applicazione dei green bond sono pressoché sterminati: smaltimento rifiuti, edilizia ecologica, trasporti, acque e naturalmente energia. Tra i green bond e il contrasto all’inquinamento esiste un legame forte e indissolubile.
Proprio per questo, dinanzi a questo ventaglio di possibilità, sono arrivate le big tech: i green bond offrono nuove possibilità di guadagno centrando però obiettivi socialmente impattanti, con ricadute positive per la collettività Da non sottovalutare anche la possibilità, tramite questi investimenti di posizionarsi in modo diverso, migliorando la propria immagine aziendale, questione per nulla scontata in ambito tech. Apple, ad esempio, promuove un programma green bond da 4,7 miliardi di dollari con l’obiettivo di tagliare le emissioni annuali di anidride carbonica di oltre 920.000 tonnellate.
Un altro gigante come Google mette sul piatto 3,47 miliardi di dollari dei proventi netti per finanziare i progetti verdi e sociali contenuti nel framework Sustainability bond di Alphabet.
Anche Amazon non si tira indietro con un piano di riduzione delle emissioni nette di anidride carbonica entro il 2040. Seguono Facebook e da Microsoft che puntano a raggiungere il medesimo obiettivo entro il 2030.